Anselmo Doria del Maro

Anselmo Maria Almanzor Doria del Maro
NascitaTorino, 24 aprile 1758
MorteTorino, 23 agosto 1823
Dati militari
Paese servitoBandiera del Regno di Sardegna Regno di Sardegna
Forza armataArmata sarda
ArmaCavalleria
GradoTenente generale
GuerreGuerre napoleoniche
CampagneGuerra delle Alpi
Campagna d'Italia (1796-1797)
Decorazionivedi qui
dati tratti da Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821)[1]
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Anselmo Maria Almanzor Doria del Maro Marchese di Cirié (Torino, 24 aprile 1758Torino, 23 agosto 1823) è stato un generale italiano, che fu insignito da re Carlo Felice del Collare dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata e della Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Torino il 24 aprile 1758, figlio di Alessandro Eleazaro e di Cristina Damiano del Carretto.[1] Iniziò giovanissimo la sua carriera militare nella file dell'Armata Sarda, assegnato alla cavalleria.[1] Il 30 ottobre 1785 sposò a Torino la signorina Maria Vittoria Carlotta Gontery (Torino 25 aprile 1772-Torino 11 gennaio 1793), figlia del cavaliere Giovanni Giuseppe Gontery dei Marchesi di Cavaglià e di Costanza Cacherano-Caissotti dei Conti di Bricherasio. Il 22 settembre 1792, all’inizio delle ostilità con la Francia ricopriva l'incarico di capitano comandante di compagnia nel Reggimento provinciale di Vercelli.[2] Il 21 gennaio 1793, per essersi distinto nelle operazioni nella zona del Saorgio e nelle Valli Tinea e Vesubia fu aggregato alla 2ª Compagnia delle Guardie del Corpo come cornetta e promosso al grado di luogotenente colonnello di cavalleria.[2] Nel 1798, nominato cornetta soprannumeraria nelle Guardie del Corpo de Re, lasciò il servizio attivo.[1] All'atto della restaurazione fu promosso colonnello di cavalleria, e il 10 gennaio 1815, luogotenente nella 2ª Compagnia delle Guardie del Corpo del Re e promosso maggior generale.[1] Elevato al rango di tenente generale e capitano della 2ª Compagnia delle Guardie del Corpo del Re nel 1820, re Carlo Felice di Savoia lo insignì della Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e il 23 ottobre 1821 del Collare dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata.[2] Posto in pensione per motivi di salute nel 1823, si spense a Torino il 23 agosto dello stesso anno.[2][1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vittorio Angius, Sulle famiglie nobil della monarchia di Savoia. Narrazioni fregiate de'rispettivi stemmi. Volume 2, Torino, Fontana e Isnardi, 1847.
  • Virgilio Ilari, Davide Shamà, Dario Del Monte, Roberto Sconfienza e Tomaso Vialardi di Sandigliano, Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821), Invorio, Widerholdt Frères srl, 2008, ISBN 978-88-902817-9-2.
  • Alberico Lo Faso di Serradifalco, Gli ufficiali del Regno di Sardegna dal 1814 al 1821. Vol.2 (PDF), Torino, Centro Studi Piemontesi, 2016.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]