Amanita porphyria

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Amanita porphyria
Amanita porphyria
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Amanitaceae
Genere Amanita
Specie A. porphyria
Nomenclatura binomiale
Amanita porphyria
Alb. & Schwein., 1805
Amanita porphyria
Caratteristiche morfologiche
Cappello
convesso
Imenio
Lamelle
libere
Sporata
bianca
Velo
anello e volva
Carne
immutabile
Ecologia
Commestibilità
non commestibile

Amanita porphyria Alb. & Schwein., Consp. Fung.: 142 (1805).

L'Amanita porphyria si distingue per la base del gambo bulbosa marginata, il suo cappello marrone, i frammenti grigiastri di velo universale e l'anello.
Poiché trattasi di un fungo di pessime qualità organolettiche e per evitare tragiche confusioni con specie congeneri velenose o mortali, questa specie deve essere considerata non edule.

Descrizione della specie[modifica | modifica wikitesto]

Cappello[modifica | modifica wikitesto]

5-8(10) cm, inizialmente campanulato, poi convesso, infine appianato-disteso, a volte con un breve umbone.

cuticola
spesso brillante e facilmente separabile dal cappello, di colore grigio ardesia pallido, grigiastro con riflessi violacei, grigio brunastro, in genere più scuro al centro, viscoso con tempo umido, a volte presenta frammenti grigi del velo.
margine
senza striature.

Lamelle[modifica | modifica wikitesto]

Libere, fitte, intercalate da lamellule, di colore bianco o appena grigiastre.

Gambo[modifica | modifica wikitesto]

6-12 x 1-2 cm, cilindrico progressivamente attenuato verso l'apice, glabro e liscio al di sopra dell'anello e più o meno decorato da fibrille grigiastre, disposte a zig-zag, al di sotto dell'anello, da biancastro a grigio violaceo chiaro, alla pressione diventa brunastro, prima pieno poi farcito o cavo, con alla base un grosso bulbo marginato avvolto dalla volva.

Anello[modifica | modifica wikitesto]

A disco poi cadente, membranoso, molto sottile e poco durevole, bianco grigiastro poi viola brunastro.

Volva[modifica | modifica wikitesto]

Sub-membranosa, circoncisa, inguainante, grigiastra o biancastra con riflessi rossastri.

Carne[modifica | modifica wikitesto]

Biancastra o grigiastra, soda e abbastanza fragile.

  • Odore: forte rafanoide.
  • Sapore: mite, poi acre e sgradevole.

Spore[modifica | modifica wikitesto]

8-10 x 7,5-9 µm, globulose, lisce, amiloidi, bianche in massa.

Habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'Amanita porphyria fruttifica solitario o gregario, dall'estate al tardo autunno, su suoli acidi, nei boschi di conifere con cui stabilisce legame micorrizico, specialmente sotto abeti, faggi e pini.

Commestibilità[modifica | modifica wikitesto]

Considerato non commestibile, per non aver alcun valore di commestibilità.

Per il facile scambio con la Amanita pantherina è assolutamente meglio evitare di consumare questo fungo.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome deriva dal latino porphyrius, purpureo, per via del caratteristico colore delle tracce presenti nel cappello.

Specie simili[modifica | modifica wikitesto]

Nomi comuni[modifica | modifica wikitesto]

  • Agarico porporino

Sinonimi e binomi obsoleti[modifica | modifica wikitesto]

  • Agaricus porphyreus (Alb. & Schwein.) Fr., Systema mycologicum (Lundae) 1: 14 (1821)
  • Agaricus recutitus Fr., Epicrisis Systematis Mycologici (Upsaliae): 6 (1838)
  • Amanita recutita (Fr.) Gillet, Hyménomycètes (Alençon): 42 (1874)
  • Amanitina porphyria (Alb. & Schwein.) E.-J. Gilbert, Iconographia Mycologica 27(Suppl. 1): 78 (1941)

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