Aligerno (abate)

Aligerno (... – ...; fl. X secolo) fu un abate benedettino che governò l'Abbazia di Montecassino dal 25 ottobre 948 al 23 novembre 985.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Per volere di papa Agapito II, un anno dopo essere divenuto abate di Montecassino, Aligerno condusse i monaci benedettini alla loro storica sede. I benedettini avevano dovuto fuggire a Capua nell'883 a causa dell'espansione saracena e alla distruzione della storica abbazia. Lo stesso abate Bertario fu decapitato dagli invasori.

Le continue ruberie e l'assenza dell'organizzazione del territorio, portarono sulla cosiddetta Terra di San Benedetto a circa quarant'anni di insicurezza della popolazione con la conseguenza dell'arretramento della superficie coltivata. La vittoria, nell'agosto 915, della lega cristiana di papa Giovanni X nella battaglia del Garigliano segnò la ripresa da parte della nobiltà locale del controllo della terra.

Queste premesse portarono Aligerno a riordinare il patrimonio abbaziale attraverso contratti agrari innovativi per l'epoca. Aligerno, per attuare l'opera di organizzazione territoriale, realizzò, senza chiedere autorizzazione all'imperatore o ai principi capuani, la rocca Janula, il castrum di Sant'Angelo in Theodice e la torre di San Giorgio a Liri. Il principe di Capua, Pandolfo I Capodiferro, approvò nel 967 tali fortificazioni ed autorizzò i benedettini a costruire quante altre fortificazioni ritenessero necessarie per la tutela del loro territorio.

Nel periodo che seguì il castrum, insediamento concentrato e fortificato sulle alture, divenne progressivamente l'elemento fondamentale di controllo e amministrazione del territorio, soppiantando il precedente sistema detto delle curtis.

Nel 960 a Capua Aligerno comparì davanti al giudice contro tal Rodelgrimo di Aquino, il quale vantava la proprietà sulla località detta Flumentica. L'abate addusse prove testimoniali a favore dell'abbazia, che ci sono giunte come il primo documento ufficiale in lingua italiana (placiti cassinesi).

«Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte sancti Benedicti.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Abate di Montecassino Successore
Maielpoto
946 - 948
948-985 Mansone
986 - 996