Agostino Natale Luci

Agostino Natale Luci (anche noto come Natale Luci) (Firenze, 10 dicembre 1857Arezzo, 19 luglio 1937) è stato un fotografo e pittore italiano, capostipite di una dinastia di fotografi toscani attivi tra Arezzo e Siena, tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo[1][2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Firenze da una famiglia fiorentina, figlio di Emilio di Pietro Luci e di Adelaide di Gaetano degli Innocenti, Agostino Natale Luci studiò pittura presso l'Accademia della Belle Arti di Firenze dove fu seguito dai maestri Giovanni Fattori e Raffaello Sernesi.[1] Mosse i suoi primi passi nella fotografia con un lungo apprendistato presso i fratelli Alinari di Firenze, che avevano fondato una ventina d'anni prima il celebre studio fotografico.[2]

A 23 anni si trasferì per alcuni anni a Parigi, con sole ottanta lire in tasca, in una città che non conosceva. Dopo un mese di stenti e privazioni, trovò finalmente un'occupazione nella ditta Paul Berthier, dove si occupò di pittura su fotografia per i magazzini d'arte. A Parigi ebbe così l'opportunità di approfondire gli aspetti tecnici legati all'arte della riproduzione e del ritocco nella fotografia.[1][2]

Ritornato in Italia, si trasferì ad Arezzo dove avviò la sua attività in proprio, specializzandosi nella ritrattisca e nei paesaggi-architettonici. Vinse numerosi premi, medaglie d'oro e d'argento,[3] e collaborò con le più importanti riviste italiane e straniere.[1][2]

Nel 1889 accompagnò, in qualità di fotografo, il futuro re d'Italia, all'epoca principe ereditario, nel suo viaggio a Cristiania in Danimarca, dove andava per salutare il Duca degli Abruzzi in partenza per una spedizione polare.[1][2]

Quando Vittorio Emanuele III salì al trono, Agostino Natale Luci fu invitato al Castello Reale di Racconigi per fotografare la reggia sabauda e i dintorni della tenuta, ospite per tre mesi della famiglia reale.[1][2]

Sposò Elisa Ricci, dai quali ebbe due figlie femmine e un maschio. La figlia Elvira (1884-1948[4]) fu la prima donna fotografa professionista di Arezzo, mentre il figlio Lapo Luci operò come fotografo a Siena.[1]

Alla Fototeca dei Civici Musei di Storia e Arte di Trieste sono conservati i suoi ritratti della regina Elena e di Eugenio Popovich.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g (IT) Luigi Armandi, Luci, Natale, in Dizionario biografico degli aretini 1900-1950, Arezzo, Società Storica Aretina, 2002.
  2. ^ a b c d e f g (IT) Fototeca dei Civici Musei di Storia e Arte, Natale Luci [1857-1937], su https://fototecatrieste.it/, Comune di Trieste.
  3. ^ (IT) A.a.V.v., Expositions et Congrès, in La fotografia artistica, Torino, Bona, 1907.
  4. ^ Elvira Luci (Arezzo, 1º gennaio 1884 - Arezzo, 8 dicembre 1948)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Aa.Vv., International Photography: Exhibitions in International photography: George Eastman House index to photographers, collections, and exhibitions, Vol. III, G.K. Hall & Co., Boston 1998
  • Aa.Vv., La Camerata degli Artisti', Roma, Stagione IV, X Esposizione, Mostra personale del pittore toscano cav. Natale Luci (dal 25 maggio all'8 giugno 1931-IX);
  • Aa.Vv., Un secolo di storia aretina nelle foto di Tavanti in Unisinforma. Quotidiano dell'Università degli Studi di Siena, 17 settembre 2004
  • Aa.Vv., Dizionario biografico degli aretini 1900-1950, (a cura di) Alessandro Garofoli, in coll. con Giovanni Galli e Roberto G. Salvadori, Società Storica Aretina, Arezzo 2002
  • Luigi Armandi, Arezzo: anno 1900 e dintorni. Famiglia e società agli inizi del secolo, Sansepolcro, 2000, pp. 136, 148.
  • Alice Maria Dougan, Margaret Furlong, Art index, Volume 13, H. W. Wilson., New York 1961
  • Arturo Rossi, Annuario 1911 della fotografia con numerosi illustrazioni ed una guida del Commerciofotografico in Italia, a. III, Milano, in «Il Corriere Fotografico», Milano 1911.

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