Abd al-Aziz bin Fahd Al Sa'ud

Abd al-ʿAzīz bin Fahd Āl Saʿūd
Principe dell'Arabia Saudita
Stemma
Stemma
Nome completoAbd al-ʿAzīz bin Fahd bin ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd
NascitaRiad, 16 aprile 1973 (51 anni)
DinastiaDinastia Saudita
PadreFahd dell'Arabia Saudita
MadreAl Jawhara bint Ibrahim Al Ibrahim
ConsorteAl Anoud bint Faysal Al Sa'ud
ReligioneIslam sunnita
Abd al-ʿAzīz bin Fahd Āl Saʿūd

Membro della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Durata mandatogennaio 2000 –
giugno 2011
MonarcaRe Fahd
Re Abd Allah

Ministro di Stato
Durata mandatomaggio 1998 –
aprile 2014
MonarcaRe Fahd
Re Abd Allah

ʿAbd al-ʿAzīz bin Fahd Āl Saʿūd (in arabo عبدالعزيز بن فهد بن عبد العزيز آل سعود?; Riad, 16 aprile 1973) è un principe, politico e imprenditore saudita, membro della famiglia reale Āl Saʿūd.[1]

Primi anni di vita e formazione[modifica | modifica wikitesto]

Abd al-Aziz nacque a Riad il 16 aprile 1973 come ultimo figlio di re Fahd. Sua madre era Al Jawhara bint Ibrahim Al Ibrahim, appartenente alla ricca famiglia Al Ibrahim.[2] Ricevette un Bachelor of Arts in scienze amministrative presso l'Università Re Sa'ud.[3]

Esperienza professionale[modifica | modifica wikitesto]

Nel maggio 1998, il principe fu nominato ministro di Stato senza portafoglio.[4] Nel gennaio 2000, ad appena 28 anni, fu nominato capo dell'Ufficio del Consiglio dei Ministri.[5] Fu riferito che dopo la morte del padre cominciò a vivere in Svizzera anche se partecipava alle riunioni del Consiglio dei ministri.[6]

Il 26 giugno 2011, fu sollevato dal suo incarico governativo con un regio decreto,[7] infatti aveva presentato le dimissioni dal suo incarico lo stesso mese.[8][9]

Attività commerciali[modifica | modifica wikitesto]

I legami tra l'impresa di costruzione Saudi Oger e il principe Abd al-Aziz erano ben noti in Arabia Saudita. L'azienda è stata fondata da Rafīq al-Ḥarīrī, che ha reso grande l'impresa anche grazie all'assistenza di re Fahd. Hariri ha affermato che "La carne sulla mia spalla è di re Fahd", secondo As'ad Abu Khalil, un professore di scienze politiche della California State University, Stanislaus, che ha scritto diversi libri e gestisce il blog The Angry Arab News Service. Hariri, ex primo ministro del Libano, è stato assassinato nel 2005. Suo figlio, Saad Hariri, ha ereditato le sue quote di Saudi Oger ed è diventato primo ministro del Libano per 14 mesi prima di essere estromesso nel 2011. Saad Hariri e il principe Abd al-Aziz erano molto vicini.[10]

Abd al-Aziz bin Fahd possedeva il cinquanta per cento delle quote dell'editrice televisiva satellitare Middle East Broadcasting Center, le rimanenti quote sono di proprietà di suo zio materno Waleed bin Ibrahim Al Ibrahim. Il principe si occupava dei profitti e della realizzazione di alcuni programmi, anche della televisione Al Arabiya.[11]

In un affidavit della Corte Suprema di New York emerse che il principe era proprietario segreto di un portafoglio immobiliare negli Stati Uniti dal valore di un miliardo di dollari,[12] che possiede la sede americana del gigante petrolifero BP e l'appaltatore della difesa BAE Systems (il valore del portafoglio di quest'ultima nel gennaio 2011 è stato stimato dal Daily Telegraph in 4 miliardi di sterline).[13] La dichiarazione giurata, che è stata successivamente parzialmente sigillata dal giudice, ma che era già diventata disponibile sui blog di internet,[14][15] affermava che le proprietà venivano gestite da un gruppo che comprendeva anche lo sceicco Majid Al Ibrahim, zio materno del principe, e che il controllo totale del portafoglio viene gestito da Interventure Capital Group e Interventure Advisers, entrambe con sede a New York. Secondo un comunicato stampa rilasciato da Hyatt Hotels Corporation,[16] Interventure Capital Group è gestito da Jaber Al Ibrahim che è anche consigliere della Naseel Holding Company, società di investimento della famiglia Al Ibrahim presieduta dallo sceicco Majid Al Ibrahim.[17]

Secondo un rapporto incontrastato del Daily Telegraph, pubblicato nel mese di ottobre del 2010, Interventure Capital Group è dietro anche a un altro importante portafoglio di immobili che viene controllato da una società con sede nel Regno Unito, la StratREAL.[18] I beni acquistati da StratREAL per conto del principe Abd al-Aziz bin Fahd includevano le Fifth Street Towers, un complesso di uffici a Minneapolis, pagate 294 milioni di dollari.[19] Nel maggio 2012, a seguito di una preclusione sul complesso per inadempienza dei mutui, Fifth Street Towers è stata venduta all'asta dallo sceriffo per un dollaro, essendo la proprietà gravata da 110 milioni di dollari di debiti.[20]

Un palazzo a 5 Palace Green, nei giardini di Kensington Palace (soprannominato "Billionaires' Row"), nel luglio 2013 fu offerto in vendita ad Abd al-Aziz per 100 milioni di sterline.[21]

Alleanze[modifica | modifica wikitesto]

Il principe era uno dei più stretti collaboratori di re Abd Allah. Tuttavia, in seguito, sembra che abbia avuto un litigio con il monarca e si è avvicinato al defunto principe ereditario Nayef.[22]

Fortuna[modifica | modifica wikitesto]

Lo yacht del principe.

Abd al-Aziz riceveva la metà di tutti i profitti del MBC.[11] Egli possedeva un certo numero di palazzi in Arabia Saudita e in altre parti del mondo, per un valore di oltre 2 miliardi di dollari.[23]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Il principe si sposò con Al Anoud bint Faysal Al Sa'ud nel dicembre 2010.[24] La moglie è nipote dei principi Sultan e Mish'al.[25]

In Arabia Saudita, si occupava anche di corse di cammelli. Nel 2011, i suoi esemplari hanno vinto la gara organizzata al festival Janadriyah.[26]

Il principe era noto per l'essere un grande giramondo alla ricerca di piacere, per questo si era dotato di un Boeing 777, di un Boeing 737 Business Jet e di un Canadair Challenger, tutti con un equipaggio di assistenti di volo occidentale e di sesso femminile. I jet privati sono arredati con una camera da letto, docce e persino un ospedale attrezzato per assicurarsi che il principe potesse raggiungere senza alcun rischio le sue frequenti destinazioni come New York, Los Angeles, Las Vegas, Miami e, meno spesso, l'Arabia Saudita.[27]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— 16 novembre 2007[28]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sulaiman Hakemy, The Kingdom of Saudi Arabia (PDF), su lseunsociety.org, LSE Student Union United Nations Society. URL consultato il 17 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2011).
  2. ^ HH Princess Al-Jawhara bint Ibrahim, su al-jawhara-center.kau.edu.sa, King Abdulaziz University, 2010. URL consultato il 14 maggio 2012.
  3. ^ Index, su abdulazizbinfahad.com, Web page dedicated to Abdul Aziz bin Fahd. URL consultato il 23 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2012).
  4. ^ The Council of Ministers, su saudia-online.com, Saudia Online. URL consultato l'8 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2018).
  5. ^ Naomi Sakr, Whys and Wherefores of Satellite Channel Ownership, in Satellite Realms: Transnational Television, Globalization and the Middle East, 2001. URL consultato il 13 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2012).
  6. ^ Prens Abdülaziz bin Fahd'ın çöküşü (The Fall of Abdulaziz bin Fahd), su diplomatikgozlem.com, Diplomatik Gözlem (Turkish, Diplomatic Observation), 14 agosto 2006. URL consultato il 12 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2013).
  7. ^ P.K. Abdul Ghafour (26 June 2011):"Cabinet court merged with royal court" Archiviato il 30 giugno 2011 in Internet Archive.. Arab News.
  8. ^ Fahd bin Abdul Aziz’s exemption from the Presidency of the Prime Ministry Cabinet Office, in Islam Times, 14 giugno 2011. URL consultato il 6 maggio 2012.
  9. ^ Crown Prince arrives in Riyadh, su moi.gov.sa, Ministry of Interior, 11 aprile 2012. URL consultato il 14 maggio 2012.
  10. ^ Russ Buettner, At a Rape Trial, Two Views of a Prince’s Wealth, in The New York Times, 19 febbraio 2012. URL consultato il 12 aprile 2012.
  11. ^ a b Ideological and Ownership Trends in the Saudi Media, su cablegatesearch.net, Cablegate, 11 maggio 2009. URL consultato il 1º maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2013).
  12. ^ Stephen Foley, Revealed: Saudi royals' secret $1bn US empire, The Independent, 6 giugno 2012. URL consultato il 29 luglio 2012.
  13. ^ Former Credit Suisse executive Pierre Rolin 'owes £43m', Telegraph. URL consultato il 24 ottobre 2012.
  14. ^ Secret $1B Saudi Property Empire, su scribd.com, Scribd, 23 aprile 2012. URL consultato il 29 luglio 2012.
  15. ^ Docs Reveal Secret $1B Saudi Property Empire"Seth Hettena, su sethhettena.com, Seth Hettena, 10 giugno 2012. URL consultato il 29 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2012).
  16. ^ Hyatt Hotels Corporation, su investors.hyatt.com, Investors. URL consultato il 29 luglio 2012.
  17. ^ Chairman Message, su naseel.com, Naseel. URL consultato il 29 luglio 2012.
  18. ^ Tory donor Pierre Rolin accused of stealing £30m from Gulf investor, Telegraph. URL consultato il 24 ottobre 2012.
  19. ^ StratREAL (PDF), su bensoncairns.com, Srtrategic Real Estate Advisors. URL consultato il 24 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2016).
  20. ^ Maura Webber, Venture Pays $1 Over Debt To Win Minneapolis Tower, in The Washington Post, 8 maggio 2012. URL consultato il 24 ottobre 2012.
  21. ^ Billionaire Saudi’s £100m London home up for sale, The Times, 29 July 2013
  22. ^ Talal Kapoor, Nayif's Return – A Lame Duck Crown Prince?, su datarabia.com, Datarabia. URL consultato il 12 aprile 2012.
  23. ^ The Saudi Trap Archiviato il 28 luglio 2011 in Internet Archive.
  24. ^ The Crown Prince of Dubai to attend the wedding of Prince Abdulaziz bin Fahd Al Saud, su fazza.ae, Fazza. URL consultato il 6 giugno 2012.
  25. ^ الأمير عبد العزيز بن فهد يحتفل بزواجه من كريمة الأمير فيصل بن مشعل, in Al Riyadh, 23 dicembre 2010. URL consultato il 6 giugno 2012.
  26. ^ Custodian of the Two Holy Mosques launches Janadriyah festival in the presence of Bahrain’s monarch, in Ain Al Yaqeen, 15 aprile 2012. URL consultato il 6 maggio 2012.
  27. ^ Shauna DeFord, Graham woman travels the world with a prince, in The Times News, 26 novembre 2012. URL consultato il 9 settembre 2013.
  28. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

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