183º Reggimento paracadutisti "Nembo"

183º Reggimento paracadutisti "Nembo"
Stemma araldico del Reggimento
Descrizione generale
Attiva1º Febbraio 1943 - 1º ottobre 1948
23 aprile 1993 - oggi
NazioneBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Servizio Regio esercito
Esercito Italiano
TipoTruppe Aviolanciate
DimensioneReggimento
ComandoPistoia
SoprannomeNembo
PatronoSan Michele Arcangelo
Motto...e per rincalzo il cuore
Battaglie/guerreSeconda guerra mondiale
Resistenza italiana
Battaglia di Filottrano
Operazione Herring
DecorazioniMedaglia d'Argento al Valor Militare

Medaglia di bronzo al Valor Militare Medaglia d'argento al valore dell'esercito Medaglia di bronzo al Valor dell'Esercito Croce di guerra al valor militare Medaglia d'argento al valor civile

Parte di
Reparti dipendenti
  • Comando di reggimento,
  • Compagnia Comando & Supporto Logistico "ORSI",
  • Battaglione Paracadutisti "Grizzano" (posto su 4 compagnie):,
  • 12^cp. "Leopardi",
  • 18^cp. "Leoni",
  • 19^cp. "Linci",
  • 20^cp. "Puma".
Comandanti
Comandante attualeCol. Alessandro Vivarelli
Simboli
basco amaranto, tipico della specialità
Fregio e mostrine
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Il 183º Reggimento paracadutisti "Nembo" è un reparto aviotrasportato dell'Esercito italiano, inquadrato nella Brigata paracadutisti "Folgore".

Parà del 183° Nembo

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Reggimento viene costituito durante la seconda guerra mondiale a Firenze il 1º Febbraio 1943 e sotto la stessa data entra a far parte della Divisione "Nembo".

Inquadrato nella 184ª Divisione paracadutisti "Nembo", viene trasferito in Sardegna nel maggio 1943 e vi rimane fino al maggio successivo.

All’indomani della stipula dell’armistizio del 3 settembre 1943, il 185º Reggimento della Divisione paracadutisti “Nembo”, mandato in Calabria per fermare l’avanzata delle truppe alleate, si trova in Aspromonte, ai piani di Zillastro.

Sono esausti per le lunghe marce, per le perdite inferte dall’aviazione nemica, con poche scorte alimentari. Sono però fermi nella volontà di opporsi agli Alleati, che non sono più nemici. Ma i parà non lo sanno. Regna il caos: i tedeschi si ritirano, le altre truppe italiane si arrendono al nemico o disertano. Sfiniti, al sopraggiungere della notte, si accampano nel bosco ma non si avvedono che sono stati circondati dal reggimento canadese “Nuova Scozia”. Alle prima luci dell’alba l’amara scoperta: 400 paracadutisti contro cinquemila soldati canadesi. Nonostante la soverchiante disparità tentano di rompere l’accerchiamento. Essendo anche a corto di munizioni, fanno uso persino delle armi bianche ingaggiando un violento corpo a corpo. Inevitabilmente vengono sopraffatti lasciando sul campo di battaglia decine di morti e di feriti. L’ammirazione del comandante del reggimento canadese è tale che, dopo aver ordinato il cessate il fuoco, ai superstiti fatti prigionieri e liberati dopo l’avvenuta comunicazione dell’armistizio, esprime il suo apprezzamento. (Per approfondimenti “I paracadutisti del Reggimento Nembo in Aspromonte e la Battaglia dello Zillastro di Cosimo Sframeli”.).

Dopo l'8 settembre 1943 rimane con il regno del Sud, alle dipendenze del Corpo Italiano di Liberazione, e prende poi parte alle azioni di guerra di Abbadia di Fiastra (giugno 1944) ed alla battaglia di Filottrano ed alla battaglia di Montecarotto (luglio 1944) nelle Marche.

Sciolta la Divisione "Nembo", il 24 settembre 1944 viene costituito il Gruppo di Combattimento Folgore che inquadra il 183º Reggimento paracadutisti che combatte valorosamente a Tossignano e nella battaglia di Case Grizzano. Nel marzo 1945 dal Reggimento vengono tratti un centinaio tra ufficiali, sottufficiali e paracadutisti (tutti volontari), che, inquadrati nella "Centuria Nembo", partecipano all'operazione Herring lanciandosi da aerei americani nella notte del 20 aprile 1945 sulle forze tedesche in ritirata nella zona di Poggio Rusco.

Nel dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Terminato il secondo conflitto mondiale, il 1º ottobre 1948 in ottemperanza al trattato di pace che impediva all'Italia la possibilità di avere all'interno del proprio esercito truppe aviolanciabili, il Reggimento paracadutisti "Nembo" viene trasformato in 183º Reggimento fanteria "Nembo" e inquadrato nella Divisione fanteria motorizzata "Folgore", rimanendo tale fino alla ristrutturazione dell'Esercito Italiano nel 1975, quando viene ridotto a livello ordinativo di battaglione e inquadrato nella Brigata meccanizzata "Gorizia" ove sul basco nero mantiene tuttavia il fregio con le ali e il gladio tipico delle aviotruppe, sfilando con un reparto di rappresentanza alle adunate nazionali dei Paracadutisti d'Italia.

Nel 1991 il 183º Battaglione fanteria "Nembo" venne sciolto e la bandiera di guerra assegnata al ricostituito 183º Battaglione paracadutisti "Nembo" che, trasferito da Gradisca d'Isonzo a Pistoia, venne organicamente inquadrato nella Brigata paracadutisti "Folgore".

Il 23 aprile 1993, il battaglione è stato elevato a rango di reggimento assumendo l'attuale denominazione.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Decorazioni alla Bandiera di Guerra[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto 24 luglio 1947 In dura campagna teneva testa ad un nemico cui ataviche qualità guerriere e senso di disperazione per l'inevitabile fine conferivano particolare accanimento e tenacia. Molteplici azioni di pattuglia e colpi di mano condotti con audacia senza pari nel vivo di munitissime posizioni traevano l'impronta dal generoso travolgente slancio dei suoi uomini. In durissima azione offensiva contro le truppe paracadutiste nemiche conquistava, in violento combattimento all'arma bianca ed a bombe a mano. un abitato fortemente organizzato a difesa, fino all'ultimo conteso da un avversario deciso, che soltanto il valore irresistibile dei suoi soldati riusciva a piegare. In brillante quanto rischiosa azione condotta da un reparto di prodi paracadutisti, lanciati dagli aerei sulle retrovie nemiche, seminava panico e terrore catturando oltre 1.300 prigionieri ed ingente materiale bellico. Sintesi delle più belle virtù dei Paracadutisti d'Italia, legava il suo nome alle più fulgide glorie della Specialità.»
— (Tossignano, marzo-aprile 1945; Case Grizzano. 19 aprile 1945: zona di Poggio Rusco, 23 aprile 1945). (Al Reggimento Paracadutisti "Nembo").
Medaglia d'argento al valore dell'esercito - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto 5 ottobre 1994 Il 183" Reggimento Paracadutisti "Nembo", inquadrato nelle forze italiane in Somalia, partecipava alle operazioni di soccorso alla popolazione somala prodigandosi con totale dedizione ed elevata professionalità nella pericolosa missione e confermando, in numerose azioni di rastrellamento per la ricerca d'armi ed in operazioni contro guerriglieri ed anti banditismo, I'altissimo livello di efficienza. il grande coraggio e la generosità dei suoi effettivi. Coinvolto in numerosi conflitti a fuoco reagiva sempre con efficacia e determinazione mettendo in luce il valore militare, la capacità operativa e la fortissima motivazione dei propri uomini. Nonostante le gravi perdite subite in combattimento. continuava ad assolvere i compiti affidati senza flessioni con la fierezza e l'orgoglio di perseverare nel tentativo di ridare sicurezza e soccorso umanitario al martoriato popolo somalo e nella determinazione di rendere onore alla Patria lontana»
— (Somalia, 21 maggio 1993 - 7 settembre 1993).
183º Reggimento paracadutisti "Nembo" - Guerra di liberazione
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto 9 novembre 1945 Partecipava con valore e spiccata aggressività ad un ciclo operativo con truppe alleate contro il nemico tedesco. Con slancio travolgente strappava al tenace avversario un lungo costone organizzato in profondità nel senso dell'asse e battuto dall'intenso fuoco concentrico di artiglieria e di mortai. Metteva poi piede e guadagnava terreno a prezzo di dure perdite nell'interno di un robusto abitato difeso casa per casa. Contrattaccato da fanterie e da carri, li conteneva validamente asserragliandosi negli edifici marginali; poi ripreso nuovo slancio, riusciva a penetrare una seconda volta nell'interno del paese ed a disimpegnare le proprie frazioni accerchiate. Mantenendo infine a serrate distanze la pressione sull'avversario, lo induceva a rompere il contatto durante la notte per sottrarsi ad una lotta ormai senza speranza e così consacrava con brillante successo tangibile una gloriosa giornata per le Armi e per i Paracadutisti italiani.»
— (Filottrano, 9 luglio 1944 - Al 183º Reggimento Paracadutisti "Nembo").
Medaglia di bronzo al valore dell'esercito - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto 4 gennaio 1978 Al verificarsi del violento terremoto che colpiva il Friuli, accorreva prontamente sui luoghi disastrati e prodigandosi con coraggio e slancio fraterno di solidarietà umana, dava un valido contributo al soccorso dei feriti e dei superstiti ed alla rimozione delle macerie, limitando i danni della grave sciagura. L'opera svolta ha riscosso l'apprezzamento delle Autorità e l'incondizionata riconoscenza delle popolazioni colpite, rafforzando il prestigio dell'Esercito»
— (Friuli, 6 -15 maggio 1976).
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto 9 novembre 1945 Gareggiava in mordente e tenacia con l'altro reggimento della divisione, impegnato in duro attacco risolutivo, dandogli apporto con un battaglione di rincalzo e con altro battaglione destinato ad agganciare di rovescio l'avversario. Partecipava col primo ad una alterna, aspra vicenda di attacchi e controattacchi, sviluppava l'azione del secondo con slancio spregiudicato pur sapendo di non poter contare su alcuna alimentazione dello sforzo e fidando solo sul motto del paracadutista italiano: "il cuore di rincalzo". In tal modo disorientava il nemico. Le sue vigili pattuglie piantavano per prime il tricolore sul contrastato obiettivo, quando l'avversario per sottrarsi ad una stretta ormai senza speranza si induceva, col favore della notte, a rompere il contatto ed a rinunziare alla lotta. Così consacrava con un brillante successo tangibile una giornata gloriosa per le Armi e per i Paracadutisti italiani.»
— Filottrano, 8-9 luglio 1944. (Al 184º Reggimento Paracadutisti "Nembo").
Medaglia d'argento al valor civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto 18 maggio 1964 Temprato ad ogni arditezza e sacrificio, il 183º Reggimento Fanteria "Nembo", in nobile fraterna gara con altri Reggimenti dell'Esercito, ha scritto, nel soccorrere tra insidie e disagi innumeri le popolazioni colpite dal disastro del Vajont, fulgide pagine di generoso altruismo e di eroica abnegazione.»
— Vajont (ottobre 1963).

Decorati[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianfranco P., Sottotenente
  • Giuseppe I. Tenente Colonnello
  • Giampiero M. Serg. Magg.
  • David T. Caporal Maggiore Scelto

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]