13ª Squadriglia da ricognizione e combattimento

13ª Squadriglia da ricognizione e combattimento
Descrizione generale
Attiva1914 - 15 aprile 1916
NazioneBandiera dell'Italia Italia
Servizio Servizio Aeronautico
Regio Esercito
campo voloTorresella di Giussago (Portogruaro)
Pozzuolo del Friuli
Krionero (Valona)
velivoliBlériot XI
Farman 14
Battaglie/guerreprima guerra mondiale
Parte di
I Gruppo
XVI Corpo d'Armata
Comandanti
Degni di notaCapitano Vincenzo Lombard
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La 13ª Squadriglia da ricognizione e combattimento del Servizio Aeronautico del Regio Esercito fu attivata dal maggio 1915 sul campo di Torresella di Giussago (Portogruaro) con aerei Blériot XI.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La 13ª Squadriglia Bleriot o 13ª Squadriglia Aeroplani dal 24 maggio 1915 è in zona di guerra a Torresella di Giussago (Portogruaro) inquadrata nel I Gruppo e comandata dal Capitano Vincenzo Lombard che dispone di 5 piloti tra cui il Sottotenente Bartolomeo Costantini e 5 Blériot XI. Il 26 maggio Lombard lancia le prime bombe su Gorizia e nell'ambito della Prima battaglia dell'Isonzo dal 29 maggio si sposta a Pozzuolo del Friuli. Viene sciolta il 1º agosto dopo 38 voli di guerra di cui 2 bombardamenti.

Il 2 marzo 1916 rinasce a Taranto come 13ª Squadriglia da ricognizione e combattimento per la Campagna di Albania comandata dal Cap. Leopoldo De Rada che dispone di 4 piloti, 3 osservatori tra cui il Cap. Fausto Pesci e 6 Farman 14 con motore Fiat A.10 100 hp. Il 3 marzo si imbarca per Valona per il campo di Krionero (a 4 km da Valona) per il XVI Corpo d'Armata diventando operativa dal 17 marzo. Il 1º aprile prende parte con De Rada, Pesci ed i due motoristi Bellingeri e Finati all'aerosbarco di Punta Samana vicino a Fier con 2 Macchi L.1 Lohner (con i piloti il Tenente di Vascello Giovanni Roberti di Castelvero ed il S.Ten. di Vascello Lionello Caffaratti) dell'Europa (nave appoggio idrovolanti) distruggendo installazioni nemiche e depositi di carbone. Il 15 aprile nel cambio dei nomi di tutte le squadriglie diventa 34ª Squadriglia.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentilli e Paolo Varriale, 1999 pagg. 67-68

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Franks, Norman; Guest, Russell; Alegi, Gregory. Above the War Fronts: The British Two-seater Bomber Pilot and Observer Aces, the British Two-seater Fighter Observer Aces, and the Belgian, Italian, Austro-Hungarian and Russian Fighter Aces, 1914–1918: Volume 4 of Fighting Airmen of WWI Series: Volume 4 of Air Aces of WWI. Grub Street, 1997. ISBN 1-898697-56-6, ISBN 978-1-898697-56-5.
  • I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentilli e Paolo Varriale, 1999

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