115º Congresso degli Stati Uniti d'America

115° Congresso degli Stati Uniti
Inizio3 gennaio 2017
Fine3 gennaio 2019
Presidente del SenatoJoe Biden (D)-Mike Pence (R)
Presidente pro temporeOrrin Hatch (R)
Speaker della Camera dei rappresentantiPaul Ryan (R)
Membri100 Senatori
435 Rappresentanti
6 Membri non votanti
Maggioranza al SenatoPartito Repubblicano
Maggioranza alla CameraPartito Repubblicano
Sessioni
I: 3 gennaio 2017 – 3 gennaio 2019
< 114º 116º >

Il 115º Congresso degli Stati Uniti d'America, formato dalla Camera dei Rappresentanti e dal Senato, ha costituito, dal 3 gennaio 2017 al 3 gennaio 2019, il ramo legislativo del governo federale statunitense.

La sua composizione è stata definita nelle elezioni generali dell'8 novembre 2016, nelle quali il Partito Repubblicano ha mantenuto la maggioranza per entrambe le assemblee, perdendo rispetto alla precedente composizione due seggi del Senato e sei della Camera.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

28 febbraio 2017: Il Presidente Donald Trump al Congresso, con il presidente del Senato Mike Pence e il presidente della Camera Paul Ryan.
  • 5 gennaio 2017: La Camera dei rappresentanti ha condannato la risoluzione 2334 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
  • 6 gennaio 2017: sessione congiunta per il conteggio dei voti elettorali delle Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016.
  • 20 gennaio 2017: giuramento e insediamento di Donald Trump come Presidente degli Stati Uniti e Mike Pence come vicepresidente. Approvazione della modifica regolamentare che estende la procedura dell'opzione nucleare alle votazioni di bilancio concernenti l'assistenza sanitaria, per consentire la modifica dell'Obamacare a maggioranza semplice.
  • 7 febbraio 2017: Il vicepresidente ha espresso il voto per confermare Betsy DeVos come segretario dell'educazione. Questa è stata la prima volta nella storia degli Stati Uniti che una conferma del gabinetto era legata al Senato e richiedeva un voto legato.
  • 28 febbraio 2017: discorso del presidente a una sessione congiunta
  • 6 aprile 2017: la nuova maggioranza repubblicana al Senato ha abbassato la maggioranza anche per le proposte presidenziali alla Corte suprema, consentendo la nomina del giudice Neil Gorsuch.

Senato[modifica | modifica wikitesto]

Composizione del Senato

Riepilogo della composizione[modifica | modifica wikitesto]

Partito Totale Vacante
Democratico Indipendente Repubblicano
Fine del congresso precedente 44 2 54 100 0
Inizio 46 2 52 100 0
8 febbraio 2017[note 1] 51 99 1
9 febbraio 2017[note 2] 52 100 0
2 gennaio 2018[note 3] 45 99 1
3 gennaio 2018[note 4] 47 51 100 0
1º aprile 2018[note 5] 50 99 1
9 aprile 2018[note 6] 51 100 0
25 agosto 2018[note 7] 50 99 1
4 settembre 2018[note 8] 51 100 0
% di voti 49% 51%
  • Entrambi gli indipendenti sono associati al Partito Democratico.

Leadership[modifica | modifica wikitesto]

Assemblea[modifica | modifica wikitesto]

Maggioranza[modifica | modifica wikitesto]

Minoranza[modifica | modifica wikitesto]

Membri[modifica | modifica wikitesto]

Alabama

Alaska

Arizona

Arkansas

California

Carolina del Nord

Carolina del Sud

Colorado

Connecticut

Dakota del Nord

Dakota del Sud

Delaware

Florida

Georgia

Hawaii

Idaho

Illinois

Indiana

Iowa

Kansas

Kentucky

Louisiana

Maine

Maryland

Massachusetts

Michigan

Minnesota

Mississippi

Missouri

Montana

Nebraska

Nevada

New Hampshire

New Jersey

New York

Nuovo Messico

Ohio

Oklahoma

Oregon

Pennsylvania

Rhode Island

Tennessee

Texas

Utah

Vermont

Virginia

Virginia Occidentale

Washington

Wisconsin

Wyoming

Camera dei rappresentanti[modifica | modifica wikitesto]

Composizione della Camera dei Rappresentanti

Riepilogo della composizione[modifica | modifica wikitesto]

Partito Totale Vacante
Democratico Repubblicano
Fine del congresso precedente 187 246 433 2
Inizio (3 gennaio 2017) 194 241 435 0
23 gennaio 2017[note 9] 240 434 1
24 gennaio 2017[note 10] 193 433 2
10 febbraio 2017[note 11] 239 432 3
16 febbraio 2017[note 12] 238 431 4
1º marzo 2017[note 13] 237 430 5
11 aprile 2017[note 14] 238 431 4
25 maggio 2017[note 15] 239 432 3
6 giugno 2017[note 16] 194 433 2
20 giugno 2017[note 17] 241 435 0
30 giugno 2017[note 18] 240 434 1
21 ottobre 2017[note 19] 239 433 2
7 novembre 2017[note 20] 240 434 1
5 dicembre 2017[note 21] 193 433 2
8 dicembre 2017[note 22] 239 432 3
15 gennaio 2018[note 23] 238 431 4
13 marzo 2018[note 24] 194 432 3
16 marzo 2018[note 25] 193 431 4
6 aprile 2018[note 26] 237 430 5
23 aprile 2018[note 27] 236 429 6
24 aprile 2018[note 28] 237 430 5
27 aprile 2018[note 29] 236 429 6
12 maggio 2018[note 30] 235 428 7
30 giugno 2018[note 31] 236 429 6
7 agosto 2018[note 32] 237 430 5
10 settembre 2018[note 33] 236 429 6
30 settembre 2018[note 34] 235 428 7
6 novembre 2018[note 35] 197 236 433 2
31 dicembre 2018[note 36] 196 432 3
% di voti 45.4% 54.6%
  • Ci sono 6 membri non votanti, tre di essi sono associati al Partito Democratico, due al Partito Repubblicano e uno si configura come indipendente.

Leadership[modifica | modifica wikitesto]

Assemblea[modifica | modifica wikitesto]

Maggioranza[modifica | modifica wikitesto]

Minoranza[modifica | modifica wikitesto]

Membri[modifica | modifica wikitesto]

Alabama

(6 Repubblicani, 1 Democratico)

Alaska

(1 Repubblicano)

Arizona

(5 Repubblicani, 4 Democratici)

Arkansas

(4 Repubblicani)

California

(39 Democratici, 14 Repubblicani)

Carolina del Nord

(10 Repubblicani, 3 Democratici)

Carolina del Sud

(6 Repubblicani, 1 Democratico)

Colorado

(4 Repubblicani, 3 Democratici)

Connecticut

(5 Democratici)

Dakota del Nord

(1 Repubblicano)

Dakota del Sud

(1 Repubblicano)

Delaware

(1 Democratico)

Florida

(16 Repubblicani, 11 Democratici)

Georgia

(10 Repubblicani, 4 Democratici)

Hawaii

(2 Democratici)

Idaho

(2 Repubblicani)

Illinois

(11 Democratici, 7 Repubblicani)

Indiana

(7 Repubblicani, 2 Democratici)

Iowa

(3 Repubblicani, 1 Democratico)

Kansas

(4 Repubblicani)

Kentucky

(5 Repubblicani, 1 Democratico)

Louisiana

(5 Repubblicani, 1 Democratico)

Maine

(1 Democratico, 1 Repubblicano)

Maryland

(7 Democratici, 1 Repubblicano)

Massachusetts

(9 Democratici)

Michigan

(9 Repubblicani, 5 Democratici)

Minnesota

(5 Democratici, 3 Repubblicani)

Mississippi

(3 Repubblicani, 1 Democratico)

Missouri

(6 Repubblicani, 2 Democratici)

Montana

(1 Repubblicano)

Nebraska

(3 Repubblicani)

Nevada

(3 Democratici, 1 Repubblicano)

New Hampshire

(2 Democratici)

New Jersey

(7 Democratici, 5 Repubblicani)

New York

(18 Democratici, 9 Repubblicani)

Nuovo Messico

(2 Democratici, 1 Repubblicano)

Ohio

(12 Repubblicani, 4 Democratici)

Oklahoma

(5 Repubblicani)

Oregon

(4 Democratici, 1 Repubblicano)

Pennsylvania

(13 Repubblicani, 5 Democratici)

Rhode Island

(2 Democratici)

Tennessee

(7 Repubblicani, 2 Democratici)

Texas

(25 Repubblicani, 11 Democratici)

Utah

(4 Repubblicani)

Vermont

(1 Democratico)

Virginia

(7 Repubblicani, 4 Democratici)

Virginia Occidentale

(3 Repubblicani)

Washington

(6 Democratici, 4 Repubblicani)

Wisconsin

(5 Repubblicani, 3 Democratici)

Wyoming

(1 Repubblicano)

Membri Non votanti[modifica | modifica wikitesto]

(3 Democratici, 2 Repubblicani, 1 Indipendente)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il Sen. Jeff Sessions (R–Alabama) rassegnò le dimissioni l'8 febbraio 2017.
  2. ^ Il Sen. Luther Strange (R–Alabama) fu nominato il 9 febbraio 2017.
  3. ^ Il Sen. Al Franken (D–Minnesota) rassegnò le dimissioni il 2 gennaio 2018.
  4. ^ I Sen. Doug Jones (D–Alabama) e Tina Smith (D–Minnesota) prestarono giuramento il 3 gennaio 2018.
  5. ^ Il Sen. Thad Cochran (R–Mississippi) rassegnò le dimissioni il 1º aprile 2018.
  6. ^ La Sen. Cindy Hyde-Smith (R–Mississippi) prestò giuramento il 9 aprile 2018.
  7. ^ Il Sen. John McCain (R–Arizona) morì il 25 agosto 2018.
  8. ^ Il Sen. Jon Kyl (R–Arizona) prestò giuramento il 5 settembre 2018.
  9. ^ Il deputato Mike Pompeo (R-KS) si dimise il 23 gennaio 2017.
  10. ^ Il deputato Xavier Becerra (D-CA) si dimise il 24 gennaio 2017.
  11. ^ Il deputato Tom Price (R-GA) si dimise il 10 febbraio 2017.
  12. ^ Il deputato Mick Mulvaney (R-SC) si dimise il 16 febbraio 2017.
  13. ^ Il deputato Ryan Zinke (R-MT) si dimise il 1º marzo 2017.
  14. ^ Il deputato Ron Estes (R-KS) fu eletto l'11 aprile 2017.
  15. ^ Il deputato Greg Gianforte (R-MT) fu eletto il 25 maggio 2017.
  16. ^ Il deputato Jimmy Gomez (D-CA) fu eletto il 6 giugno 2017.
  17. ^ I deputati Karen Handel (R-GA) e Ralph Norman (R-SC) furono eletti il 20 giugno 2017.
  18. ^ Il deputato Jason Chaffetz (R-UT) si dimise il 30 giugno 2017.
  19. ^ Il deputato Tim Murphy (R-PA) si dimise il 21 ottobre 2017.
  20. ^ Il deputato John Curtis (R-UT) fu eletto il 7 novembre 2017.
  21. ^ Il deputato John Conyers (D-MI) si dimise il 5 dicembre 2017.
  22. ^ Il deputato Trent Franks (R-AZ) si dimise l'8 dicembre 2017.
  23. ^ Il deputato Pat Tiberi (R-OH) si dimise il 15 gennaio 2018.
  24. ^ Il deputato Conor Lamb (D-PA) fu eletto il 13 marzo 2018.
  25. ^ La deputata Louise Slaughter (D-NY) morì il 16 marzo 2018.
  26. ^ Il deputato Blake Farenthold (R-TX) si dimise il 6 aprile 2018.
  27. ^ Il deputato Jim Bridenstine (R-OK) si dimise il 23 aprile 2018.
  28. ^ La deputata Debbie Lesko (R-AZ) fu eletta il 24 aprile 2018.
  29. ^ Il deputato Pat Meehan (R-PA) si dimise il 27 aprile 2018.
  30. ^ Il deputato Charlie Dent (R-PA) si dimise il 12 maggio 2018.
  31. ^ Il deputato Michael Cloud (R-TX) fu eletto il 30 giugno 2018.
  32. ^ Il deputato Troy Balderson (R-OH) fu eletto il 7 agosto 2018, sebbene i risultati furono ufficializzati il 24 agosto.
  33. ^ Il deputato Ron DeSantis (R-FL) si dimise il 10 settembre 2018.
  34. ^ Il deputato Evan Jenkins (R-WV) si dimise il 30 settembre 2018.
  35. ^ I deputati Brenda Jones (D-MI), Joseph Morelle (D-NY), Kevin Hern (R-OK), Mary Gay Scanlon (D-PA) e Susan Wild (D-PA) furono eletti il 6 novembre 2018.
  36. ^ La deputata Michelle Lujan Grisham (D-NM) si dimise il 31 dicembre 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]