'Anata

ʿAnātā
comune
عناتا
ʿAnātā – Veduta
ʿAnātā – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Palestina Palestina
RegioneCisgiordania
GovernatoratoGerusalemme
Amministrazione
SindacoMuḥammad Maḥmūd al-Rifāʿī
Territorio
Coordinate31°48′45.58″N 35°15′42.6″E / 31.812661°N 35.261833°E31.812661; 35.261833 (ʿAnātā)
Altitudine700 m s.l.m.
Superficie30,6 km²
Abitanti9 600 (2006)
Densità313,73 ab./km²
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+2
Cartografia
Mappa di localizzazione: Stato di Palestina
ʿAnātā
ʿAnātā

ʿAnātā (in arabo عناتا?) è un villaggio palestinese della Cisgiordania centrale, nel Governatorato di Gerusalemme, sito a quattro chilometri a NE di Gerusalemme. Secondo l'Ufficio centrale palestinese di statistiche, ʿAnātā aveva una popolazione di 9.600 persone nel 2006.[1] La sua superficie complessiva è pari a 30,603 dunum, di cui più della metà era nel gennaio 2012 ormai all'interno dell'area progressivamente ingrandita della città di Gerusalemme mentre 1,654 dunum costituiscono l'area abitata da palestinesi.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Edward Robinson identificò ʿAnātā con la biblica Anathoth, luogo natale del profeta antico-testamentario Geremia, nel suo Biblical researches in Palestine..[3]

Vi sono nel villaggio resti di una chiesa di età bizantina, a dimostrazione che l'area era abitata prima della conquista islamica della Palestina, all'epoca dei primi Califfi "ortodossi". Durante l'assedio condotto dai musulmani nel 1187 contro Gerusalemme crociata, il generale ayyubide, e poi Sultano d'Egitto e di Siria, Saladino, scelse ʿAnātā come sede della sua amministrazione, prima di proseguire sulla Città Santa.

Il villaggio fu distrutto da Ibrāhīm Pascià nel 1832, a causa della sua ribellione filo-ottomana[4] contro suo padre Mehmet Ali. Quando W. M. Thomson visitò il villaggio negli anni Cinquanta del XIX secolo, lo descrisse come un "piccolo, semidistrutto borgo, ma un tempo molto più grande, che mostra aver avuto attorno un muro di cinta, pochi resti del quale possono essere ancora visti".[5] Il villaggio fu ricostruito subito dopo e in esso s'insediarono dieci famiglie arabe, provenienti da Khirbet 'Almit, poco più di un chilometro e mezzo a NE, a metà del XIX secolo.[6] Le famiglie erano gli ʿAbd al-Laṭīf, gli Ibrāhīm, gli Alayan, gli Hilwa, i Salama, gli Hamdān, gli Abū Haniya Mūsā e gli al-Kiswanī. Quest'ultima famiglia riparò ad ʿAnātā nel corso della guerra arabo-israeliana del 1948.

Santuari[modifica | modifica wikitesto]

ʿAnātā ospita due santuari, uno dedicato a Ṣāliḥ e l'altro che si crede sia legato a Geremia. Il primo è una moschea dedicata al profeta coranico Ṣāliḥ (il biblico Shelah, figlio di Giuda), ma la tomba di Ṣāliḥ si crede sia piuttosto nel villaggio chiamato appunto Nabi Salih (Profeta Ṣāliḥ), più a nord. L'ultimo santuario è una caverna dedicato a "Rumia", che secondo Charles Simon Clermont-Ganneau, "sembra sia connessa dal folklore [locale] al nome di Geremia, la cui sillaba iniziale "Ge" sarebbe caduta per aferesi, come di frequente si verifica in arabo". Ciò significa che è possibile che "Rumia" sia una forma arabizzata di "Geremia".[7]

Governo[modifica | modifica wikitesto]

Prima del 1996, ʿAnātā era governata da un mukhtār. Da allora un'autorità di villaggio fu istituita per amministrarla. Secondo essa, circa il 97% del suo territorio al di fuori di Gerusalemme è sotto completo controllo israeliano. I confini del villaggio si estendono per circa 30,603 dunum, sebbene solo 1,654 siano indicati come area fabbricabile, la maggior parte dei quali è sotto l'amministrazione civile dell'Autorità Nazionale Palestinese, sottoposta alle necessità di sicurezza dello Stato israeliano. I confini del villaggio sono estesi e vanno da ʿAnātā stessa fino a est dell'insediamento israeliano di Alon (Mateh Binyamin). Gran parte della terra è incolta o poco trattata per fini agricoli.[8]

La notte del 23 gennaio l'intervento di ruspe israeliane ha abbattuto una serie di abitazioni palestinesi, obbligando una cinquantina di abitanti (tra cui vari bambini) a trovare rifugio in tende improvvisate.[9] L'azione è probabilmente stata decisa per consentire un allargamento dell'insediamento ebraico confinante, anche se le finalità dell'intervento non sono state ufficialmente chiarite.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Projected Mid -Year Population for Jerusalem Governorate by Locality 2004-2006 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2012). Ufficio centrale palestinese di statistiche.
  2. ^ 'Anata Village Profile (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2012). Applied Research Institute - Jerusalem. 21 July 2004.
  3. ^ Edward Robinson (1856): Biblical researches in Palestine, 1838-52. A journal of travels in the year 1838. By E. Robinson and E. Smith. Drawn up from the original diaries, with historical illustrations.
  4. ^ Sebbene nominalmente suddito della Sublime porta, l'Egitto di Mehmet Ali agiva in piena autonomia, con evidenti ambizioni di totale indipendenza.
  5. ^ William McClure Thomson (1860): The Land and the Book: Or, Biblical Illustrations Drawn from the Manners and Customs, the Scenes and Scenery, of the Holy Land. Vol II , p. 548
  6. ^ Sharon, Moshe. (1995). Corpus Inscriptionum Arabicarum Palaestinae., E.J. Brill.
  7. ^ Sharon, Moshe. (1995). Corpus Inscriptionum Arabicarum Palaestinae., E.J. Brill, p. 87.
  8. ^ Copia archiviata (JPG), su poica.org. URL consultato il 6 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2005). Land Use/Land Cover Map of 'Anata Village Boundary, Applied Research Institute of Jerusalem]
  9. ^ L'azione descritta sul blog Invisible Arabs di Paola Caridi..

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]