Patrizio Bonafè

Patrizio Bonafè
Bonafè al Varese, 1974 circa
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 172 cm
Peso 69 kg
Calcio
Ruolo Centrocampista
Termine carriera 1982
Carriera
Giovanili
1965-1966Bandiera non conosciuta Tagliolese
1966Bolzano
1966-1967Contarina
Squadre di club1
1967-1968Verona0 (0)
1968-1970Varese15 (1)
1970-1971Cesena24 (1)
1971-1975Varese114 (6)
1975-1977Piacenza67 (13)
1977-1978Modena23 (1)
1978-1979L.R. Vicenza5 (0)
1979-1981Pro Patria33 (0)
1981-1982 Caorso? (?)
Carriera da allenatore
1981-1985 Caorso
1987-1988 Gragnano
1989-1990 Salsomaggiore
1991-1993 Podenzano
1995-1997 Vigor Carpaneto
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Patrizio Bonafè (Taglio di Po, 19 marzo 1950) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Bonafè (accosciato, primo da destra) nel Piacenza della stagione 1975-1976

Cresciuto nella squadra del suo paese, la Tagliolese, Bonafè venne ceduto all'età di 16 anni al Bolzano. L'esperienza si concluse dopo tre giorni con la fuga e il ritorno a casa, e solo grazie ai buoni uffici del padre fu possibile sventare la minaccia di sequestro del cartellino da parte della società altoatesina, e la conseguente impossibilità di giocare altrove[senza fonte]. Il giovane rodigino tornò quindi nella Tagliolese che lo cedette al Contarina[1].

Nel 1967 partecipò a un raduno di giovani che giocavano nelle squadra venete, organizzato dal Verona allora allenato da Nils Liedholm. Rientrato tra i prescelti, venne così acquistato dalla squadra gialloblù. La stagione 1967-1968, che avrebbe dovuto vederlo esordire in Serie B, è caratterizzata da un infortunio che lo costrinse a star fermo per tutto il campionato[senza fonte].

L'anno dopo Liedholm lo chiamò al Varese. Nella società lombarda Bonafè fece così il suo debutto nel professionismo, esordendo in Serie A nella stagione 1968-1969 collezionando 3 presenze e una rete, l'unica nella massima serie[1]. La stagione si concluse con la retrocessione in Serie B, e nella stagione successiva contribuisce con 12 presenze al ritorno dei lombardi in Serie A[1].

Nella stagione 1970-1971 passa in prestito al Cesena[1], per permettergli di assolvere agevolmente il servizio militare nella Compagnia Atleti di Bologna. Rientra quindi a Varese dove è stabilmente titolare tra Serie A e Serie B fino al 1975.

Dopo l'esperienza del Varese nella massima serie nel 1974-1975 si trasferì al Piacenza, neopromosso in Serie B sotto la guida di Giovan Battista Fabbri. La stagione si concluse con una nuova retrocessione[2], e Bonafè rimase anche nel campionato successivo di 1976-1977, quando indossò la fascia di capitano della formazione piacentina[3], senza riuscire a centrare la promozione. A seguire giocò nel 1977-1978 a Modena, di nuovo in Serie B, e nel 1978-1979 al Vicenza di Fabbri, in Serie A.

Concluse la carriera professionistica nelle file della Pro Patria, giocando per due stagioni in Serie C2[1][4], per poi ritornare nel Piacentino con la maglia del Caorso, nel campionato di Promozione[5].

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Stabilitosi definitivamente a Piacenza, vi sviluppa tutta la sua carriera di allenatore, in numerose formazioni dilettantistiche locali. Inizia nel Caorso, come allenatore-giocatore[5][6], per proseguire la carriera con Gragnano, Salsomaggiore, Podenzano e Carpaneto[6].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Varese: 1969-1970, 1973-1974

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Profilo su polesinesport.it, su polesinesport.it.
  2. ^ Piacenza Calcio 1975/76 storiapiacenza1919.it
  3. ^ Rosa Piacenza Calcio 1976/77 storiapiacenza1919.it
  4. ^ Almanacco illustrato del calcio, ed. Panini, annate 1980-1981.
  5. ^ a b G.Lambri, Almanacco del Calcio Piacentino 1981-1982, ed. Emilstampa, p. 59.
  6. ^ a b Annuario degli allenatori di calcio, Fondazione Museo del Calcio, febbraio 1998, p. 240.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]