Oleksij Mychajlyčenko

Oleksij Mychajlyčenko
NazionalitàBandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Bandiera dell'Ucraina Ucraina (dal 1991)
Altezza186 cm
Peso83 kg
Calcio
RuoloAllenatore (ex centrocampista)
Termine carriera1996 - giocatore
Carriera
Giovanili
1973-1981Dinamo Kiev
Squadre di club1
1981-1990Dinamo Kiev137 (39)
1990-1991Sampdoria24 (3)
1991-1996Rangers110 (20)
Nazionale
1987-1991Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica36 (9)
1992Bandiera della Comunità degli Stati Indipendenti Comunità degli Stati Indipendenti5 (0)
1993-1994Bandiera dell'Ucraina Ucraina2 (0)
Carriera da allenatore
1997-2002Dinamo KievVice
2002-2004Dinamo Kiev
2004-2008Bandiera dell'Ucraina Ucraina U-21
2005Bandiera dell'Ucraina Ucraina U-20
2008-2009Bandiera dell'Ucraina Ucraina
2012-2013Dinamo KievVice
2019-2020Dinamo Kiev
Palmarès
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
 Olimpiadi
OroSeul 1988
 Europei di calcio
ArgentoGermania Ovest 1988
Bandiera dell'Ucraina Ucraina
 Europei di calcio Under-21
ArgentoPortogallo 2006
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Oleksij Oleksandrovyč Mychajlyčenko (in ucraino Олексій Олександрович Михайличенко?; in russo Алексей Александрович Михайличенко?, Aleksej Aleksandrovič Michajličenko; Kiev, 30 marzo 1963) è un dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore ucraino, fino al 1991 di nazionalità sovietica.

Prodotto delle giovanili della Dinamo Kiev, centrocampista duttile in grado di abbinare qualità e quantità, vinse otto trofei nazionali in nove anni di militanza nel club ucraino[1]. Arrivò alla notorietà internazionale nell'estate del 1988, quando raggiunse con la nazionale sovietica la finale del campionato d'Europa 1988 persa contro i Paesi Bassi.[2] In seguito giocò per una sola stagione con la maglia della Sampdoria, vincendo lo scudetto nel 1990-1991 prima di terminare la carriera in Scozia, dove vinse dieci trofei nazionali in cinque stagioni con i Rangers. Conta 36 presenze e 9 gol nella nazionale sovietica, 5 presenze nella nazionale della CSI e 2 presenze nella nazionale ucraina. Fu eletto Calciatore ucraino dell'anno nel 1987 e nel 1988 e Calciatore sovietico dell'anno nel 1988.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sposato, al suo arrivo a Genova cercò di imparare l'italiano, a differenza della moglie. Tuttavia non riuscì mai ad apprendere bene la lingua[3] e a causa del suo atteggiamento solitario e definito «troppo serioso»,[3] Mychajlyčenko non fu mai in grado di integrarsi completamente nel gruppo blucerchiato.[3][4][5]

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Mediano, cresce assieme a Valerij Lobanovs'kyj nella sua URSS, dov'è spesso schierato tatticamente nella marcatura dell'incursore avversario.[6][7] È stato un calciatore polivalente, potendo giocare in ogni zona del campo, tendendo a giocare verso la parte sinistra.[6][8][9] Durante la finale a Euro 1988 contro i Paesi Bassi (persa 2-0), Lobanovs'kyj lo schiera inizialmente come interno di centrocampo nel suo 4-4-2, spostandolo in attacco verso la fine dell'incontro.[10] Poteva giocare come esterno destro, sinistro o regista ed era in possesso di un buon tiro dalla distanza oltre ad ottimi lanci lunghi.[11] Campione[12][13][14][15][16][17][18][19][20][21] votato al gioco collettivo di Lobanovs'kyj,[12][14] era un giocatore forte fisicamente, agonisticamente «cattivo», di qualità,[16] di quantità, rifinitore, leader,[9] esperto, veloce, tattico e dotato tecnicamente.[8][22] Durante la sua permanenza italiana si dimostra essere un calciatore lento.[16]

È stato definito dal compagno di squadra Roberto Mancini «indispensabile»,[16] nonostante in un'occasione, in diretta televisiva, lo stesso Mancini ordinò all'allenatore Boškov di lasciare il sovietico in panchina.[23]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

«– Quanto guadagni?
– Settecento rubli al mese.
– Una miseria.
– Il doppio di un chirurgo. Volete che mi lamenti? E poi quando gioco l'ultimo mio pensiero sono i soldi.»

Come dichiara lo stesso Lobanovs'kyj, Mychajlyčenko gioca per sei anni tra la seconda squadra, la riserve e le giovanili della Dinamo Kiev prima di essere integrato nella squadra e soprattutto nel gioco di Lobanovs'kyj, che mette sempre la squadra davanti all'individualità e alla fantasia dei singoli.[14] Nell'estate 1988 guadagna 700 rubli al mese.[12]

Nel maggio del 1990 iniziano le trattative con la Sampdoria per il sovietico, che si concludono verso la fine del giugno seguente:[1] è acquistato per 6,5 miliardi di lire e firma un triennale con la Sampdoria.[24]

Mychajlyčenko alla Sampdoria nel 1990-1991.

Arriva in Italia con grandi aspettative[25] sebbene in condizioni fisiche non ottimali, poiché in questo momento ha già subito diverse operazioni al ginocchio, ai legamenti collaterali e al menisco.[26] Esordisce con i blucerchiati il 15 settembre 1990, giocando contro la Fiorentina (0-0).[27] Segna nella partita seguente a Genova contro il Bologna (2-1). In seguito segna nella sfida d'andata di Supercoppa UEFA 1990 contro il Milan (1-1). Nel novembre successivo le sue prestazioni sono ritenute deludenti.[28] Segna ancora in campionato nel 4-2 al Pisa e nel ritorno al Bologna fissando il punteggio sul 3-0. Inizialmente s'integra bene,[9][22] ma durante il periodo a Genova, non si ambienta completamente, dovendo spesso telefonare a Kiev per parlare con parenti e amici.[29] In questa stagione soffre di problemi fisici e qualche infortunio[1][26]

All'inizio di marzo 1991 sembra perdere i favori del tecnico Vujadin Boškov[3], ma in seguito è reintegrato tra i titolari[16] prima di perdere nuovamente il posto due settimane più tardi.[30] La sua esperienza italiana è considerata un fallimento:[1][18][31] con i colori della Sampdoria colleziona spesso prestazioni negative,[32] perché essendo abituato a giocare in un campionato solare (da gennaio a ottobre), il fisico del sovietico non è mai riuscito ad abituarsi al ritmo del calcio italiano.[18]

L'11 giugno 1991 si trasferisce agli scozzesi dei Glasgow Rangers in cambio di 4 miliardi di lire, firmando un contratto da 600 milioni di lire all'anno.[33] In Scozia conquista il double nel 1992, nel 1994 e nel 1996 e il treble nazionale nel 1993, terminando la carriera nel 1996, dopo più di 100 incontri di campionato con la maglia dei Blues.

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Esordisce il 29 aprile 1987 contro la Germania Est (2-0). Realizza il suo primo gol alle qualificazioni per l'Europeo 1988, contro la Francia (1-1). La seconda rete arriva proprio a Euro 1988 nella sfida vinta 3-1 sull'Inghilterra. Il 6 settembre 1989 scende per la prima volta in campo con la fascia di capitano nella partita contro l'Austria (0-0). Scende in campo da capitano in altre 13 sfide internazionali fino al 1991, quando l'URSS si scioglie. È integrato nella Nazionale della CSI: esordisce da capitano il 29 aprile 1992 giocando contro l'Inghilterra (2-2). Dopo aver giocato tutti gli incontri da capitano, il 28 ottobre 1992 debutta anche con i colori dell'Ucraina contro la Bielorussia (1-1). Il 12 ottobre 1994, a quasi due anni dall'ultimo incontro giocato, il CT Sabo lo schiera titolare contro la Slovenia. Totalizza 43 presenze e 9 reti in sette anni, giocando per tre nazionali diverse e partecipando a due europei (1988 e 1992) e ad un'Olimpiade (vinta a Seul 1988). Salta il Mondiale di Italia 1990 per infortunio, Lobanovs'kyj decide di non rischiarlo.[8][26] Totalizzò due presenze anche con l'Ucraina, nel 1992 e nel 1994[34].

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Diviene il vice di Lobanovs'kyj fino al 23 maggio 2002, quando alla scomparsa del Colonnello, Mychajličenko prende il suo posto sulla panchina della Dinamo Kiev[35] inizialmente ad interim,[36] in seguito definitivamente. Con la Dinamo Kiev gioca un calcio di qualità, veloce e offensivo ottenendo ottimi risultati anche grazie alla coppia offensiva Verpakovskis-Milevs'kyj.[37] Il 27 agosto 2004 è licenziato dal club di Kiev, che lo sostituisce con József Szabó, che ricopriva anche la carica di vicepresidente del club.[38]

Alla guida dell'U-21 ucraina lancia nel calcio internazionale Arcëm Mileŭski.[39]

Nel gennaio 2008 è chiamato a sostituire Oleh Blochin sulla panchina della Nazionale ucraina, firmando un biennale.[40][41] Esonerato nel 2009, nell'ottobre 2011 ritorna alla Dinamo Kiev come direttore sportivo.[42][43]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Unione Sovietica[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Unione Sovietica
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
29-4-1987 Kiev Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera della Germania Est Germania Est Qual. Euro 1988 - Uscita al 72’ 72’
3-6-1987 Oslo Norvegia Bandiera della Norvegia 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1988 -
29-8-1987 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - Ingresso al 46’ 46’
9-9-1987 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 1 Bandiera della Francia Francia Qual. Euro 1988 1 Ingresso al 70’ 70’
23-9-1987 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 3 – 0 Bandiera della Grecia Grecia Amichevole - Ammonizione
10-10-1987 Berlino Est Germania Est Bandiera della Germania Est 1 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1988 - Ammonizione al 55’ 55’
1-6-1988 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 1 Bandiera della Polonia Polonia Amichevole -
12-6-1988 Colonia Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 0 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Euro 1988 - 1º turno -
15-6-1988 Hannover Irlanda Bandiera dell'Irlanda 1 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Euro 1988 - 1º turno -
18-6-1988 Francoforte sul Meno Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra 1 – 3 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Euro 1988 - 1º turno 1
22-6-1988 Stoccarda Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Euro 1988 - Semifinale -
25-6-1988 Monaco di Baviera Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 2 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Euro 1988 - Finale -
17-8-1988 Turku Finlandia Bandiera della Finlandia 0 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
31-8-1988 Reykjavík Islanda Bandiera dell'Islanda 1 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1990 -
19-10-1988 Kiev Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera dell'Austria Austria Qual. Mondiali 1990 1
21-11-1988 Damasco Siria Bandiera della Siria 0 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
23-11-1988 Al Kuwait Kuwait Bandiera del Kuwait 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole 1
27-11-1988 Al Kuwait Kuwait Bandiera del Kuwait 0 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole -
26-4-1989 Kiev Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 3 – 0 Bandiera della Germania Est Germania Est Qual. Mondiali 1990 -
10-5-1989 Istanbul Turchia Bandiera della Turchia 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1990 1
6-9-1989 Vienna Austria Bandiera dell'Austria 0 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1990 - cap.
8-10-1989 Karl-Marx-Stadt Germania Est Bandiera della Germania Est 2 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Mondiali 1990 - cap.
15-11-1989 Sinferopoli Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera della Turchia Turchia Qual. Mondiali 1990 -
16-5-1990 Ramat Gan Israele Bandiera d'Israele 3 – 2 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole 1 Uscita al 76’ 76’
29-8-1990 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 1 – 2 Bandiera della Romania Romania Amichevole 1 cap.
12-9-1990 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera della Norvegia Norvegia Qual. Euro 1992 - cap.
3-11-1990 Roma Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1992 - cap.
27-3-1991 Francoforte sul Meno Germania Bandiera della Germania 2 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - cap.
17-4-1991 Budapest Ungheria Bandiera dell'Ungheria 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1992 1 cap. Ammonizione al 56’ 56’
21-5-1991 Londra Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra 3 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - cap.
23-5-1991 Manchester Argentina Bandiera dell'Argentina 1 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole - cap.
29-5-1991 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 4 – 0 Bandiera di Cipro Cipro Qual. Euro 1992 1 cap.
28-8-1991 Oslo Norvegia Bandiera della Norvegia 0 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1992 - cap.
25-9-1991 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 2 Bandiera dell'Ungheria Ungheria Qual. Euro 1992 - cap.
12-10-1991 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1992 - cap.
13-11-1991 Larnaca Cipro Bandiera di Cipro 0 – 3 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1992 - cap.
Totale Presenze 36 Reti 9

CSI[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Comunità degli Stati Indipendenti
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
29-4-1992 Mosca Comunità degli Stati Indipendenti Bandiera della Comunità degli Stati Indipendenti 2 – 2 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Amichevole - cap.
3-6-1992 Brøndby Danimarca Bandiera della Danimarca 1 – 1 Bandiera della Comunità degli Stati Indipendenti Comunità degli Stati Indipendenti Amichevole - cap.
12-6-1992 Norrköping Comunità degli Stati Indipendenti Bandiera della Comunità degli Stati Indipendenti 1 – 1 Bandiera della Germania Germania Euro 1992 - 1º turno - cap.
15-6-1992 Göteborg Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 0 – 0 Bandiera della Comunità degli Stati Indipendenti Comunità degli Stati Indipendenti Euro 1992 - 1º turno - cap.
18-6-1992 Norrköping Scozia Bandiera della Scozia 3 – 0 Bandiera della Comunità degli Stati Indipendenti Comunità degli Stati Indipendenti Euro 1992 - 1º turno - cap. Ammonizione al 85’ 85’
Totale Presenze 5 Reti 0

Ucraina[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Ucraina
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
28-10-1992 Minsk Bielorussia Bandiera della Bielorussia 1 – 1 Bandiera dell'Ucraina Ucraina Amichevole - cap. Uscita al 68’ 68’
12-10-1994 Kiev Ucraina Bandiera dell'Ucraina 0 – 0 Bandiera della Slovenia Slovenia Qual. Euro 1996 - Uscita al 77’ 77’
Totale Presenze 2 Reti 0

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Dinamo Kiev: 1985, 1986, 1990
Dinamo Kiev: 1984-1985, 1986-1987, 1989-1990
Dinamo Kiev: 1986, 1987
Sampdoria: 1990-1991
Rangers: 1991-1992, 1992-1993, 1993-1994, 1994-1995, 1995-1996
Rangers: 1991-1992, 1992-1993, 1995-1996
Rangers: 1992-1993, 1993-1994
Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]
Dinamo Kiev: 1985-1986

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Seul 1988

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

1987, 1988
1988

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Dinamo Kiev: 2002-2003, 2003-2004
Dinamo Kiev: 2002-2003, 2019-2020

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Gaetano Mocciaro, Iakovenko, la storia gioca contro gli ucraini in Italia. Con un'eccezione, in TMW.com, 23 maggio 2013. URL consultato il 29 novembre 2014.
  2. ^ Gianni Brera, Non solo la Samp nel gioco dei forti, in La Repubblica, 13 novembre 1990. URL consultato il 29 novembre 2014.
  3. ^ a b c d Corrado Sannucci, Alla Samp non piace Micka, in La Repubblica, 6 marzo 1991. URL consultato il 29 novembre 2014.
  4. ^ Roberto Perrone, stranieri, non capisco e non mi adeguo, in Il Corriere della Sera, 31 agosto 1992. URL consultato il 29 novembre 2014.
  5. ^ Cesari Fiumi, onorevoli tifosi. i venti dell'est. Vialli e Pavarotti, in Il Corriere della Sera, 13 dicembre 1992. URL consultato il 29 novembre 2014.
  6. ^ a b Fabrizio Bocca, È una partita a scacchi, in La Repubblica, 21 giugno 1988. URL consultato il 29 novembre 2014.
  7. ^ Alberto Costa, l'Olanda nella tela del Paese che non c' e', in Il Corriere della Sera, 16 giugno 1992. URL consultato il 29 novembre 2014.
  8. ^ a b c Licia Granello, Otto moventi per dire Samp, in La Repubblica, 30 ottobre 1990. URL consultato il 29 novembre 2014.
  9. ^ a b c Licia Granello, Gli stranieri senza potere, in La Repubblica, 21 novembre 1990. URL consultato il 29 novembre 2014.
  10. ^ Gianni Brera, Irresistibile Olanda, in La Repubblica, 26 giugno 1988. URL consultato il 29 novembre 2014.
  11. ^ L'URSS vince fra i fischi, in La Repubblica, 13 settembre 1990. URL consultato il 21 gennaio 2015.
  12. ^ a b c d Gianni Mura, Ma Lobanowsky predica pressing, in La Repubblica, 25 giugno 1988. URL consultato il 29 novembre 2014.
  13. ^ Gianni Mura, URSS, a lezione dell'ultimo nemico, in La Repubblica, 27 settembre 1988. URL consultato il 29 novembre 2014.
  14. ^ a b c Licia Granello, I sovietici tornano a casa ora si apre il mercato dell'est, in La Repubblica, 18 febbraio 1989. URL consultato il 29 novembre 2014.
  15. ^ 'Zoff, quanti errori', in La Repubblica, 23 febbraio 1990. URL consultato il 29 novembre 2014.
  16. ^ a b c d e Samp, la star inquieta, in La Repubblica, 9 marzo 1991. URL consultato il 5 dicembre 2014.
  17. ^ Gianni Brera, Tutti bravissimi, senza qualità, in La Repubblica, 4 dicembre 1990. URL consultato il 29 novembre 2014.
  18. ^ a b c Gianni Brera, Torino e Roma, che sorprese, in La Repubblica, 14 luglio 1991. URL consultato il 29 novembre 2014.
  19. ^ Mario Gherarducci, fu proprio fra Urss e Jugoslavia la prima euro finale nel 1960. un solo titolo all'Italia, Gullit e Van Basten campioni uscenti, in Il Corriere dello Sport, 17 gennaio 1992. URL consultato il 29 novembre 2014.
  20. ^ Alberto Costa, " Attenti azzurri, vi abbiamo già fatto troppi favori ", in Il Corriere della Sera, 11 novembre 1995. URL consultato il 27 novembre 2014.
  21. ^ Alberto Costa, l'Olanda nella tela del Paese che non c' e', in Il Corriere della Sera, 16 giugno 1992. URL consultato il 29 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2014).
  22. ^ a b Gianni Mura, Partita a quattro con sorpresa?, in La Repubblica, 20 novembre 1990. URL consultato il 29 novembre 2014.
  23. ^ Roberto Perrone, da Rivera a Maradona: così l'uomo bandiera ammaina l'allenatore, 15 febbraio 1992. URL consultato il 29 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2014).
  24. ^ Skuhravy al Genoa, Fiorentina su Scifo, in La Repubblica, 27 giugno 1990. URL consultato il 29 novembre 2014.
  25. ^ Gianni Brera, Ricca e brava, è Juve-scudetto, in La Repubblica, 22 luglio 1990. URL consultato il 29 novembre 2014.
  26. ^ a b c Licia Granello, Povero Zoff vittima n.1, in La Repubblica, 26 maggio 1990. URL consultato il 29 novembre 2014.
  27. ^ Benedetto Ferrara, La voglia di Firenze, in La Repubblica, 16 settembre 1990. URL consultato il 29 novembre 2014.
  28. ^ Marco E. Ansaldo, Licia Granello e Gianni Piva, Genova-Milano, aria di scudetto, in La Repubblica, 30 dicembre 1990. URL consultato il 29 novembre 2014.
  29. ^ Corrado Sannucci, Il primo posto non ha parole, in La Repubblica, 19 febbraio 1991. URL consultato il 29 novembre 2014.
  30. ^ Corrado Sannucci, Vecchia Samp nervi scoperti, 22 marzo 1991. URL consultato il 29 novembre 2014.
  31. ^ Luca Valdiserri, Shalimov, il russo felice e vincente, in Il Corriere della Sera, 18 gennaio 1992. URL consultato il 29 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2015).
  32. ^ Mancini non c'è, la Samp ci crede, in La Repubblica, 22 marzo 1991. URL consultato il 29 novembre 2014.
  33. ^ Benedetto Ferrara, Mikhailichenko va in Scozia per 4 miliardi, in La Repubblica, 11 giugno 1991. URL consultato il 29 novembre 2014.
  34. ^ (EN) Olexiy Oleksandrovich Mykhailychenko - International Appearances, su rsssf.com.
  35. ^ Mikhailichenko sostituisce Lobanovsky alla Dinamo, in Corriere della Sera, 23 maggio 2002. URL consultato il 29 novembre 2014.
  36. ^ Juve: debutto di Baiocco, in La Gazzetta dello Sport, 23 maggio 2002. URL consultato il 29 novembre 2014.
  37. ^ Gennaro D'Ambrosio, Nanni, un pistolero senza colpi, in TMW.com, 9 marzo 2009. URL consultato il 29 novembre 2014.
  38. ^ Mikhailichenko sostituisce Lobanovsky alla Dinamo, in Corriere della Sera, 23 maggio 2002. URL consultato il 29 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2014).
  39. ^ Cristiano Cinacchio, Colpi "mondiali" per la Sampdoria, in TMW.com, 19 giugno 2006. URL consultato il 29 novembre 2014.
  40. ^ CALCIO, UCRAINA: MIKHAILICHENKO È IL NUOVO CT, in La Repubblica, 11 gennaio 2008. URL consultato il 29 novembre 2014.
  41. ^ L'Ucraina ha un nuovo c.t., in Il Corriere della Sera, 12 gennaio 2008. URL consultato il 29 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2014).
  42. ^ Ufficiale: Dinamo Kiev, ritorna Mikhailicenko, in Calcionews24.com, 26 ottobre 2011. URL consultato il 29 novembre 2014.
  43. ^ Claudio Colla, UFFICIALE: Dinamo Kiev, Mikhailicenko torna come diesse, in TMW.com, 26 ottobre 2011. URL consultato il 29 novembre 2014.

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