Lucilla di Roma

Santa Lucilla di Roma
Lucilla battezzata da san Valentino riacquista la vista (Jacopo da Bassano, 1575 circa)
 

Vergine e martire

 
NascitaRoma, ?
MorteRoma, 257 circa
Venerata daChiesa cattolica
Ricorrenza31 ottobre
AttributiPalma
Patrona diSanta Fiora

Lucilla (Roma, ... – Roma, 257 circa) è stata una vergine e martire cristiana, vissuta nel III secolo. È venerata come santa dalla Chiesa cattolica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo l'agiografia, Lucilla visse ai tempi della persecuzione di Valeriano intorno al 257. Cieca dalla nascita, recuperò la vista dopo che il padre, il tribuno Nemesio, ebbe richiesto e ottenuto dal papa, Stefano, il battesimo per sé e per la figlia. A battezzarla fu San Valentino di Roma (prete confuso spesso con l'omonimo vescovo di Terni patrono degli innamorati).[1]

La loro nuova fede cristiana e il miracolo appena ottenuto resero il padre "sordo" alle continue richieste dell'imperatore Gallieno, tanto che furono condannati entrambi a morte e subirono il martirio: lei lungo la Via Appia nei pressi del tempio di Marte, lui tra la via Appia e la via Latina.[2] Papa Stefano, che fu martirizzato di lì a poco, seppellì padre e figlia in un luogo segreto, da cui il successore, Sisto II, trasferì i corpi in una sepoltura più dignitosa lungo la Via Appia, il 31 ottobre seguente.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Copia archiviata, su reliquiosamente-com.cdn.ampproject.org. URL consultato il 31 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2021).
  2. ^ Santa Lucilla di Roma Vergine e martire, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it. URL consultato il 31 ottobre 2018.
  3. ^ https://www.santodelgiorno.it/santa-liucilla-di-roma/

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]