Giuseppe Grabbi

Giuseppe Grabbi
Giuseppe Grabbi alla Juventus negli anni 1920
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Calcio
RuoloCentrocampista
Termine carriera1932
Carriera
Squadre di club1
1919-1921Pastore? (?)
1921-1927Juventus86 (14)
1927-1928Novara18 (2)
1928-1931FBC Liguria85 (4)
1931-1932Saluzzo? (?)
Nazionale
1924Bandiera dell'Italia Italia1 (0)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Giuseppe Grabbi (Torino, 12 febbraio 1901Torino, 25 agosto 1970) è stato un calciatore italiano, di ruolo centrocampista.

Anche suo nipote Corrado, quasi settant'anni dopo di lui, arrivò a indossare la maglia della Juventus, vincendo coi bianconeri lo scudetto 1994-1995.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Di ruolo ala e mediano, crebbe nella Juventus con la quale debuttò in massima serie nel 1921. Restava in bianconero fino al 1927, totalizzando 86 presenze condite da 14 reti nonché vincendo il campionato 1925-1926. Successivamente militò per due anni nel Novara, per altre tre stagioni nei genovesi di La Dominante (anche nota come FBC Liguria) e infine nel Saluzzo per un'annata.

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Con la nazionale giocò un'amichevole persa 0-4 contro l'Austria nel 1924.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
20-1-1924 Genova Italia Bandiera dell'Italia 0 – 4 Bandiera dell'Austria Austria Amichevole -
Totale Presenze (0º posto) 1 Reti 0

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Juventus: 1925-1926

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Necrologio pubblicato su La Stampa, 26 agosto 1970, p.
  • Una Storia Biancorossonera, "Il calcio a San Pier d'Arena dal tempo dei pionieri del Liguria alla Sampdoria", Gino Dellachà, edizioni Sportmedia, 2016.

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