George Rodger

Fotografia di George Rodiger sulla copertina di Life del 27 marzo 1944

George Rodger (Hale, 19 marzo 1908Ashford, 24 luglio 1995) è stato un fotoreporter inglese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

George Rodger, dopo aver lavorato in gioventù nelle navi mercantili britanniche, iniziò a lavorare come fotografo per la BBC. Riuscì ad immortalare il blitz di Londra, fu grazie a questo che si avvicinò alla rivista Life e cominciò a lavorare come fotoreporter di guerra. Fotografò la guerra in Abissinia, dell'Eritrea e del Deserto Occidentale e la liberazione di Francia, Belgio e Paesi Bassi. Fu in Italia che strinse una amicizia importante con Robert Capa.

Rodger è conosciuto per i suoi lavori in Africa e per aver fotografato il campo di concentramento di Bergen-Belsen alla fine della seconda guerra mondiale.

L'esperienza traumatica dei campi di concentramento lo portò ad abbandonare il fotogiornalismo di guerra e a viaggiare in Africa e Medio Oriente, dove realizzò servizi naturalistici ed etnografici.

Nel 1947, fu tra i membri fondatori di Magnum Photos, insieme a Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, David Seymour e William Vandivert[1]. George per trent'anni lavorò come fotografo freelance. La maggior parte dei servizi fotografici in Africa fu pubblicata sul National Geographic e su altre celebri riviste.

Ebbe moltissimo successo nella sua vita. Morì il 24 luglio 1995.

Era il nonno di Elliot Rodger, l'autore del massacro di Isla Vista del 2014.

Libri fotografici[modifica | modifica wikitesto]

  • Red Moon Rising, The Cresset Press 1943
  • Desert Journey, The Cresset Press, 1944
  • Village des Noubas (1955)
  • Le Sahara (1957)
  • George Rodger : Humanity and Inhumanity (1994)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Magnum biography, su magnumphotos.com (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2005).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • George Rodger - Magnum la storia, le immagini, Parigi - Milano, Hachette, 2018.

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