Ancelle del Sacro Cuore di Gesù (Madrid)

Le ancelle del Sacro Cuore di Gesù sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla A.C.I.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La congregazione venne fondata a Madrid da Rafaela Porras y Ayllón (1850-1925): dietro consiglio del suo direttore spirituale, Antonio Ortiz de Urruela, entrò nel noviziato della Società di Maria Riparatrice assieme a sua sorella Pilar. Nel 1877 le Porras e altre quindici consorelle lasciarono il noviziato e, con l'autorizzazione del cardinale Juan de la Cruz Ignacio Moreno y Maisonave (arcivescovo di Toledo e primate di Spagna), iniziarono a condurre vita comune, dando vita alla nuova congregazione delle ancelle del Sacro Cuore di Gesù.[2]

L'istituto venne canonicamente eretto come congregazione di diritto diocesano il 14 aprile 1877; ha ottenuto il pontificio decreto di lode nel 1886 ed è stata approvata definitivamente dalla Santa Sede il 29 gennaio 1887; le sue costituzioni sono state approvate il 25 settembre 1894.[2]

La fondatrice è stata canonizzata da papa Paolo VI nel 1977.[3]

Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Le ancelle del Sacro Cuore si dedicano soprattutto all'istruzione della gioventù, specialmente dei più poveri. La spiritualità della congregazione, ispirata a quella di Ignazio di Loyola, è espiatoria e riparatrice.[2]

Le suore sono presenti in Europa (Francia, Irlanda, Italia, Portogallo, Regno Unito, Spagna), in America (Argentina, Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador, Panama, Perù, Stati Uniti d'America, Uruguay), in Asia (Filippine, Giappone, India) e Africa (Camerun).[4] La sede generalizia è a Roma.[1]

Al 31 dicembre 2005 l'istituto contava 1.311 religiose in 132 case.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2007, p. 1680.
  2. ^ a b c DIP, vol. I (1974), coll. 599-601, voce a cura di M.L. Lamamié de Cleirac.
  3. ^ Omelia di Paolo VI per la messa di canonizzazione i R. Porras y Ayllón, su vatican.va. URL consultato l'8-7-2009.
  4. ^ Presenza mondiale delle ACI, su congregacion-aci.org. URL consultato l'8-7-2009 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2011).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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