Almerigo Grilz

Corso nazionale del Fronte della Gioventù a Montesilvano nel 1981. Da sinistra Gianfranco Fini, Giorgio Almirante, Maurizio Gasparri e Grilz

Almerigo Grilz (Trieste, 11 aprile 1953Caia, 19 maggio 1987) è stato un giornalista e politico italiano, inviato di guerra indipendente.

Biografia

La militanza politica

In gioventù è stato un dirigente del movimento studentesco Fronte della Gioventù (FdG) e del Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale, nonché consigliere comunale a Trieste. Nel 1977 diventa dapprima capo del FdG triestino, poi vicesegretario nazionale per volontà dell'allora segretario Gianfranco Fini. Nello stesso anno si iscrive all'Albo dei giornalisti come pubblicista e collabora con il quindicinale del FdG Dissenso. Alla fine degli anni '70 fonda il "Centro Nazionale Audiovisivi", partendo da alcuni suoi servizi girati durante il conflitto in Libano tra i cristiano-maroniti.

Nel 1978, chiamato alle armi per il servizio militare di leva, è assegnato al 59º Battaglione Meccanizzato "Calabria", inquadrato nella Brigata meccanizzata "Isonzo" di stanza a Cividale del Friuli, e poco dopo si laurea in giurisprudenza. A metà degli anni ottanta, si dedica solo alla professione giornalistica, lascia la politica e parte per l'estero, rimanendo almeno dieci mesi lontano dall'Italia.

Corrispondente di guerra

Almerigo Grilz è stato testimone di più fronti di guerra dalla fine degli anni settanta alla morte: dall'intervento militare sovietico in sostegno della Repubblica Democratica Afghana, all'invasione israeliana del Libano e al conflitto tra drusi e maroniti a Beirut, dalla guerriglia anti-comunista contro il presidente etiope Menghistu al conflitto in Mozambico. Alle corrispondenze scritte unì dapprima foto e poi video, divenendo un apprezzato fotoreporter freelance.

Nel 1984 documentò il conflitto in Cambogia tra i guerriglieri khmer rossi di Pol Pot e l'esercito del governo fantoccio filo-vietnamita. Raccontò, al confine tra Birmania e Thailandia, la guerra tra la minoranza etnica Karen e le truppe di Rangoon. Le sue immagini vennero acquistate anche dalla CBS (Stati Uniti d'America), da France 3 e dall'NBC (USA). Successivamente questi network gli commissionarono servizi in altre parti del mondo.

Per la NBC Grilz seguì la guerriglia comunista filippina e le elezioni del 1986, che portarono alla caduta del presidente uscente Ferdinando Marcos e alla vittoria delle opposizioni, capitanate da Corazon Aquino. I reportage di Grilz sono stati pubblicati su The Sunday Times, su Der Spiegel e su altre autorevoli riviste europee.[1]

L'Albatross

Con Gian Micalessin e Fausto Biloslavo, con i quali condivideva la militanza nel Fronte della Gioventù, Grilz fondò nel 1983 l'agenzia giornalistica Albatross, che produsse servizi (scritti, fotografati e filmati) da gran parte delle aree del mondo interessate da eventi bellici, di guerriglia o rivoluzionari. L'agenzia vendette molti servizi a grandi emittenti televisive internazionali, in particolare anglosassoni. In Italia i reportage di Albatross vennero pubblicati sia su riviste specializzate, come Rivista italiana difesa, dove si firmava con lo pseudonimo Gritz[2], sia su periodici di larga tiratura come Panorama e furono mandati in onda dal TG1.

La morte

Il 19 maggio 1987, in Mozambico, nella provincia di Sofala, mentre con una cinepresa stava documentando una cruenta battaglia fra i miliziani anticomunisti della RENAMO, finanziati dal Sudafrica segregazionista, e i fedeli al governo in carica, fu colpito da un "proiettile vagante". I suoi resti furono sepolti nei pressi del luogo dove trovò la morte[3].

La morte di Grilz fu ricordata[non chiaro] per la televisione dal TG1 dal conduttore Paolo Frajese; per la carta stampata sul settimanale Il Sabato da Renato Farina, e da Ettore Mo, inviato del il Corriere della Sera.

Nel 2002 Gian Micalessin ha realizzato un documentario dal titolo L'albero di Almerigo.

Intitolazioni

  • Trieste gli ha intitolato una strada nei pressi della pineta di Barcola.
  • L'amministrazione provinciale di Pordenone gli ha dedicato la sala stampa della sede dell'ente locale.
  • Il nome di Grilz è inciso sul monumento che Reporter senza frontiere ha dedicato in Normandia a tutti i giornalisti caduti in guerra[4].

Note

  1. ^ Inviato ignoto Memoria negata, 20 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2018).
  2. ^ 19 maggio 1987: chiedimi chi era Almerigo Grilz - TicinoNotizie.it, su ticinonotizie.it.
  3. ^ Almerigo Grilz professione reporter militante, in Secolo d'Italia, 5 ottobre 2012.
  4. ^ Mario Capanna e Gianluca Semprini, Neri!, Roma, Newton Compton, 2012, ISBN 9788854146952. Google Books.

Bibliografia

  • Francesco Bisaro, Almerigo Grilz: avventure di una vita al fronte, disegni Francesco Bisaro; prefazione di Toni Capuozzo; postfazione di Fausto Biloslavo e Gian Micalessin, Milano, Ferrogallico, 2017, ISBN 978-88-94246-64-3.

Collegamenti esterni

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